Ero andato a Kitale per una celebrazione, e due ragazzi turkana, Patrick e Paul, che vivevano a Nairobi per ragioni di studio, mi avevano accompagnato. Li presentai come “le mie guardie svizzere”, e, a vantaggio degli increduli, spiegai che ci sono svizzeri di tutti i colori.
Al ritorno, il 19 settembre 1999, in auto avevo tolto la fascia violacea, la croce pettorale e lo zucchetto, restando più comodamente con la sola veste bianca. Giunti alla Rift Valley, chiesi all’autista di fermarsi a un belvedere, per mostrare ai giovani il panorama, veramente spettacolare.
Come sempre, arrivarono subito dei venditori di ricordi, pensando di poter fare qualche affare. Spiegai che non eravamo turisti e che quindi la loro mercanzia non ci interessava.
Mentre chiacchieravamo, uno di loro, evidentemente incuriosito dal mio abbigliamento, mi chiese: “Sei cristiano?” “Certo!” E un altro: “Di quale Chiesa?” La mia risposta fu immediata: “Di quella vera!” Allora uno di loro intervenne subito: “Sono cattolico anch’io!”