Nel mese di giugno 1997, feci un primo viaggio a Lodwar, centro della diocesi che comprende l’intero distretto Turkana. Ne spiegherò poi le ragioni. Un missionario che mi ha accompagnato nella breve visita mi ha spiegato alcuni aspetti della moralità di quel popolo, che secondo lui, era in molti punti vicina a quella cristiana. Il missionario, di cui non ricordo il nome, era particolarmente esperto nella cultura Turkana ed aveva una grande conoscenza di quella lingua.
Per gran parte dei popoli africani, una donna sterile non riceve nessuna considerazione. Se questo difetto appare dopo del matrimonio, la donna sarà rimandata a casa dei suoi, senza nessun rimedio per la situazione di grave disagio in cui verrà a trovarsi. Per i Turkana, invece, la moglie di un uomo che si fosse rivelata sterile non poteva essere ripudiata, ma sarebbe rimasta come parte della famiglia. L’uomo avrebbe potuto prendere una seconda moglie – la poligamia era del tutto abituale in passato ed è ancora permessa oggi – ma la prima moglie, anche se senza figli, avrebbe mantenuto la sua situazione di preminenza sulle altre spose, con le responsabilità e i privilegi ad essa riservati.
I frequenti periodi di siccità potevano ridurre ad estrema povertà un nucleo famigliare, che, a causa della mancanza di acqua e di erba, avesse perduto tutti gli animali in suo possesso. In questa situazione, il capo famiglia si sarebbe trovato in uno stato di grave umiliazione e, per garantire in qualche modo la sopravvivenza delle sue mogli e dei suoi figli, avrebbe potuto fare ricorso ad atti di banditismo, cercando di portar via il bestiame di altri proprietari. Per evitare questo, la tradizione dei Turkana chiedeva a ciascun membro della comunità di fare dono di una mucca al loro compagno ridotto in miseria. Così, questi avrebbe potuto riprendersi dalla sua situazione precaria e, a suo tempo, avrebbe restituito un animale ciascuno a tutti quelli che lo avevano aiutato.
Pur nella povertà estrema della vegetazione di quella regione, le donne Turkana sono capaci di utilizzare delle piante fibrose per creare splendidi cesti, robusti ed eleganti. Pian piano, me ne sono procurato un numero sufficiente per mettere fuori uso tutti i contenitori di plastica presenti in Nunziatura: un piccolo aiuto per le brave signore e un deciso passo in avanti verso il buon gusto.