Peter, aiuto cuoco

Peter

Una delle ragazze che prestavano servizio in Nunziatura, specificamente come aiuto in cucina, decise di lasciare il lavoro per dedicarsi ad altro. Si presentò quindi la necessità di trovare un sostituto.

In questi casi, mi fu detto, la prassi prevedeva di chiedere informazioni a parrocchie di cui si conosceva il parroco, per avere l’indicazione attendibile di qualche persona adatta. Fu così che Peter si presentò a Nairobi e fu preso in prova.

Era un ragazzotto semplice e buono, non molto vivace e certamente privo di esperienze specifiche. Quando l’incontrai per la prima volta, gli chiesi se sapeva cucinare, ma mi rispose di no.
Per incoraggiarlo, gli chiesi se sapeva bollire l’acqua e lui, molto seriamente, rispose: “Sto imparando”. Mi resi conto che avremmo avuto davanti un cammino piuttosto lungo.

Con il tempo, Peter si manifestò capace di apprendere e fece un buon servizio, anche se continuava ad essere lento e spesso impacciato.

Dopo qualche anno, decise di lasciare il lavoro per cominciare una sua professione indipendente. Con sorpresa di tutti, anche dei suoi colleghi di lavoro, disse che voleva diventare elettricista. A nessuno era sembrato che avesse qualche speciale abilità in quel campo.
Ma questa fu la sua scelta e la portò a termine.

Non molto tempo più tardi, Peter tornò per far sapere che la sua iniziativa non aveva avuto successo e chiedeva di poter tornare in Nunziatura. Ma nel suo ruolo era stato già sostituito e non ci fu possibile accontentarlo.