Nel mese di maggio del 1959, il mio parroco e direttore spirituale, Don Costanzo Micci, fu nominato Vescovo. Destinato inizialmente come Ausiliare alla diocesi di Larino e Termoli, fu in seguito nominato Ordinario della sola diocesi di Larino, resa indipendente da Termoli. Era l’unica persona che sapeva della mia intenzione di entrare in seminario per diventare prete. Invitato a predicare un corso di esercizi spirituali nel 1960 al Seminario Romano Maggiore, del quale era stato alunno, elaborò un progetto di questo tipo: avrebbe ottenuto che mi accogliessero in seminario a Roma e, in cambio, il Vescovo di Fano, Monsignor Vincenzo del Signore, una volta che fossi stato ordinato sacerdote, mi avrebbe prestato per due anni a lui, perché lavorassi a Larino.
L’accordo fu fatto, l’ammissione al Romano sistemata, e solo allora io ne fui informato. Io avevo fatto avvertire i miei della decisione di entrare in seminario solo verso la metà di agosto del 1960, ed essi avevano accolto la notizia con sentimenti contrastanti: sorpresa e delusione immediate e gioia profonda in un secondo momento. Ma quando a casa si seppe che non sarei entrato nel Seminario di Fano, dove studiava mio fratello, ma a Roma, la notizia non piacque soprattutto a mio padre, che non vedeva volentieri che io andassi a Roma “per diventare professore”, mentre Paolo restava a Fano. Potei difendermi, rifacendomi a una decisione che avevo soltanto subito, fosse quella che fosse. Andai quindi a Roma e seguii gli studi di filosofia e teologia presso l’Università del Laterano. Ho sempre considerato la possibilità di essere alunno del Seminario Romano un grande dono della Provvidenza.
Questa sistemazione prevedeva un aiuto mensile da parte di Monsignor Micci, per coprire la maggiore spesa rispetto alla retta del Seminario di Fano. Un grande aiuto per me fu il fatto che, ogni volta che il Vescovo veniva a Roma, mi veniva a trovare e mi parlava della sua diocesi e di quello che avremmo potuto fare insieme, a suo tempo. Per sei anni, quindi, mi preparai ad essere sacerdote al servizio della diocesi di Larino.
Ordinato prete il 19 marzo 1966, completati gli esami per la licenza in teologia, tornai a casa alla fine di giugno. Di qui, dopo aver ricevuto la benedizione del Vescovo di Fano, partii per Larino il 16 agosto. Una settimana dopo, quando avevo appena cominciato ad ambientarmi nella nuova sistemazione, Monsignor Micci mi annunciò che era stato trasferito a Fano, dato che Monsignor Del Signore si era dimesso, per rispondere alla richiesta formulata da Paolo VI, con il Motu Proprio “Christus Dominus”. Dopo sei anni di preparazione, la mia presenza a Larino, prevista per due anni, durò solo due mesi, dopo dei quali tornai, con armi e bagagli, a Fano, dove vissi nella residenza del Vescovo, e lavorai come suo segretario per due anni.