La parrocchia di St. Austin, non lontana dalla Nunziatura, aveva una grande scuola per ragazzi, St. Mary’s School, che era dotata anche di una piscina di 25 m. Nei giorni liberi dalle lezioni, questa era lasciata a disposizione di sacerdoti e religiosi. Appena mi fu possibile, mi recai in esplorazione e, trovata la struttura più che conveniente, cominciai a frequentarla.
In una delle prima visite, un anziano missionario belga, vista una faccia nuova, venne a chiedermi informazioni: da dove venivo, da quando ero arrivato, dove abitavo. Quando indicai, genericamente, il mio indirizzo, disse: “Allora sei dalle parti della Nunziatura”. Al che confermai che la sua intuizione era corretta.
Qualche tempo dopo, venne di nuovo da me, perché nel frattempo aveva scoperto chi ero e, in maniera scherzosa, mi rimproverò per la mia reticenza. Ma fu sempre molto cordiale.
Frequentava la piscina un sacerdote americano dell’Opus Dei. Nuotatore straordinario, era capace di fare sulle 120 o 140 vasche senza interrompersi. Mi spiegò che aveva dovuto imparare a nuotare per un difetto alla schiena e, con questo tipo di esercizio, riusciva a controllarlo. Ma l’esito era davvero incredibile.
Il missionario belga, mentre stavamo guardando l’esibizione natatoria dell’americano, commentò: “Questi dell’Opus Dei non hanno rispetto! Nuota persino meglio del Nunzio Apostolico!”
La battuta era simpatica, ma la differenza tra noi due, a suo vantaggio, era talmente abissale che non permetteva nessun tipo di confronto.