Il mistero del caffé

Suor Bibi, ottima cuoca ma non per il caffè

Il Delegato Apostolico, Mons. Heim, apprezzava molto la buona cucina ed era lui stesso un ottimo cuoco. Non disdegnava di recarsi personalmente a preparare qualche piatto speciale e, normalmente, la qualità era davvero ottima.

Una cosa restava per lui, e anche per me, misteriosa: il caffè, anche se preparato con una macchina da espresso e con polveri di prima qualità, era insipido e restava ben lontano dalla qualità di bevanda che avremmo desiderato. Per questo, promisi al Delegato che, tornando da casa alle prossime vacanze, avrei portato con me una speciale miscela, preparata a Fano da un droghiere che godeva la fiducia di tutti noi in città. Così feci, sperando di ottenere buoni risultati, ma rimasi deluso, quando Mons. Heim mi disse che non vedeva nessuna differenza con il caffè bevuto in precedenza.

Qualche tempo dopo, una mia nipote, che era a Londra per studiare la lingua, venne in Delegazione e decise, insieme con le Suore, di offrirci un pranzo all’italiana. E fu lei a scoprire il mistero del caffè insipido: le Suore, impaurite dalla forza del caffè espresso, di loro iniziativa non riempivano il filtro con la polvere di caffè, ma ne mettevano soltanto la metà. Nessuna sorpresa che il risultato fosse così deludente.

Ma, grazie a questa provvidenziale scoperta, abbiamo potuto cominciare una nuova stagione con, ogni santo giorno, del buon caffè… come natura comanda.