Il bambino salvato

Jimmy con il padre adottivo

A Nyumbani si sono vissuti spesso episodi straordinari, nei quali sembrava che la Provvidenza divina volesse manifestare in maniera del tutto eccezionale la sua presenza. Un caso davvero unico è stato quello di un bambino, che possiamo chiamare Jimmy

Non si sa chi ne fossero i genitori. Quello che è chiaro è che, quando è nato, la sua presenza in questo mondo non è stata accettata. Qualcuno, forse la sua stessa madre, l’ha affidato a chi avrebbe dovuto uccidere la creaturina appena nata.

Per lui, in una zona disabitata vicino a Nairobi, è stata scavata una fossa in terra. Lì è stato sepolto, mentre era ancora vivo. Chi doveva completare l’opera non ha saputo arrivare fino in fondo e non ha versato l’ultima palata di terra sulla testa del piccino.

Non sappiamo per quanto tempo Jimmy è rimasto così. Il cordone ombelicale non era stato legato e si era infettato gravemente. Il che fa pensare a più di qualche ora. Però meraviglia il fatto che né insetti né animali selvatici, che lì abbondano, gli abbiano fatto del male.

Una persona che passava di lì per caso – ma davvero per caso? – ha notato la sua presenza, lo ha estratto dalla buca e lo ha portato ad un pronto soccorso, dove il bambino è stato curato della denutrizione e della grave infezione. Era ridotto alla situazione di uno scheletrino.

La polizia, subito interessata al caso, ha pensato correttamente che si trattasse di una vittima dell’AIDS e, quando il bambino sembrava ormai fuori pericolo di vita, lo ha portato a Nyumbani, che accoglie bambini orfani sieropositivi. Qui fu verificata la sieropositività di Jimmy, che fu comunque curato con ogni attenzione.

Il bambino si è pian piano ripreso, e nel giro di un paio di mesi è diventato bello, robusto e paffuto. A nove mesi dalla nascita, un nuovo esame ha mostrato che il suo organismo aveva espulso gli anticorpi negativi, lasciati in lui dalla madre, e che quindi egli era del tutto sano.

In breve un signore olandese, che aveva avuto il permesso di adottare un bambino in Kenya, ottenne Jimmy come suo figlio. Lo incontrai a Nyumbani, mentre visitava Jimmy, in modo che si abituasse alla sua presenza. A poca distanza di tempo, seppi che i due erano partiti per l’Olanda e di Jimmy, dopo alcune prime notizie che dicevano che stava bene, non seppi più nulla.

Una volontaria spagnola che lavorava a Nyumbani, commentando questo episodio, mi disse: “Ti rendi conto di quante volte la vita di questo bambino è stata salvata? Dio deve avere per lui un grande progetto”. Credo che avesse ragione, e prego perché il grande progetto di Dio non vada perduto.