I racconti di P. Maas

I missionari dello Spirito Santo, detti Spiritani, erano presenti in buon numero nel Camerun degli anni ’70. Erano stati tra i primi a evangelizzare la regione e continuavano ad avere la responsabilità di molta parte delle parrocchie, nella maggioranza delle diocesi della sezione francofona del paese.

Il P. Maas era un missionario spiritano olandese ormai di una certa età, con molta esperienza e una particolare vivacità nel raccontare le sue avventure, dei tempi, ormai lontani, degli inizi. Ricordo un paio di queste storie, che sarebbe un peccato dimenticare.

Una volta, durante un lungo itinerario per visitare le diverse comunità cristiane in una vasta regione della parte centrale del Camerun, il Padre stava ascoltando le confessioni delle donne che, pazientemente, aspettavano in fila il loro turno. Il tutto avveniva all’ombra di un grande albero – non c’era ancora la chiesa – e le donne avevano, come solo abbigliamento, delle frasche assicurate attorno ai fianchi. A un certo punto, il missionario vide una donna completamente nuda che, urlando, correva dietro ad una capra che le aveva strappato la frasca, con la evidente intenzione di mangiarsela. Qualche tempo dopo, una delle penitenti confessò: “Mi sono arrabbiata con una capra”. E il padre pensò: “Deve essere quella di prima!”

Un’altra volta, quando ormai era stanco per aver ascoltato confessioni per ore, il P. Maas si spazientì con una donna abbastanza anziana, che parlava tanto ma non denunciava nessun peccato veramente serio. Le chiese allora, con una certa foga, se non avesse niente di più grave da confessare. Al che la poverina, sollevando i seni penduli, gli disse: “Ma cosa vuoi che faccia, così come sono?”

Il missionario concludeva, riconoscendo che quella volta si era vergognato della sua reazione e si era insieme commosso per la sincerità della donna.