Giovannino e la foto del Papa

Poco tempo dopo l’elezione di Papa Giovanni Paolo II, Monsignor Gianbattista Re, allora primo Minutante nella Segreteria di Stato, mi chiamò e mi diede un pacco di fotografie: “Sono tutte foto del Santo Padre. Bisogna scegliere la foto ufficiale. Tu t’intendi di fotografia. Vedi un po’ e fai le tue proposte”.

Molto grato per l’incarico, cominciai a guardare e riguardare tutte le foto. A mano a mano ne scartai un buon numero, restrinsi la rosa di quelle che mi sembravano le migliori e infine, dopo qualche giorno, riportai il malloppo a Re, con la foto che mi sembrava la più adatta.

A suo tempo, Re mi chiamò di nuovo: “Il Papa ha scelto la foto che avevi indicato, che è diventata la foto ufficiale. Questo è l’originale: prendilo tu per ricordo”. Ancora una volta apprezzai il gesto e tenni per me la foto, che rimase sempre sulla scrivania del mio ufficio.

Anni dopo, fui capace di favorire un breve incontro del Papa con un buon amico di persone di Prato, a me care da tanti anni. Il suo nome era Giovanni, ma tutti lo chiamavano Giovannino. A quanto mi raccontarono, il fatto di aver potuto stringere la mano del Santo Padre era stato per Giovannino un’esperienza sconvolgente, di cui egli parlava con un entusiasmo che commuoveva i suoi ascoltatori.

Vista la sua reazione di gratitudine verso di me, pensai che fosse giusto regalare a lui la foto del Papa, che gli feci avere, con una adeguata spiegazione della sua origine. Giovannino era un raffinato ebanista e per quella foto intagliò una cornice in legno, che mi fu descritta come di rara bellezza: il suo capolavoro.

Alcuni mesi più tardi, Giovannino morì. A breve distanza, l’amica che me lo aveva fatto conoscere ebbe un parto difficilissimo: un enorme fibroma avvolgeva il bambino, ma la mamma rifiutò l’intervento chirurgico per asportarlo, perché questo avrebbe provocato la morte del nascituro.

Al di là di ogni aspettativa, e con sorpresa degli stessi medici, la nascita avvenne senza difficoltà e si parlò di un miracolo. Ci dicemmo che Giovannino era salito in cielo in tempo, per aiutare proprio in quella circostanza. Per questo il bimbo fu chiamato Giovanni.