Durante il periodo estivo in Europa, era cominciata la bella iniziativa di mandare gli alunni dell’ultimo anno dell’Accademia Ecclesiastica a trascorrere un mese e mezzo in una Nunziatura, per avere qualche esperienza della vita nelle Rappresentanze Pontificie. A mio parere, l’iniziativa era ottima e per me fu un vero piacere, a La Paz e a Nairobi, ricevere questi tirocinanti. In totale per me furono sei.
Quando ero in Kenya, giunse in Nunziatura uno studente spagnolo, presentato con giudizi lusinghieri, che si dimostrarono del tutto oggettivi. Durante un viaggio in auto, per raggiungere una missione, cominciai a parlare con lui in spagnolo e andai avanti per un bel pezzo, nella speranza di creare una buona impressione sul giovane.
Quando finalmente smisi di parlare, ci fu una pausa e, poco dopo, lui mi rispose in italiano. Nell’esame di lingua non ero stato promosso. E da allora in avanti, parlai con lui rigorosamente solo in italiano.