Don Francesco Curina, morto ormai da più di dieci anni, era un sacerdote della diocesi di Fano, prima parroco nel paese di Orciano, sulle colline dell’entroterra fanese, e quindi assistente diocesano della Gioventù di Azione Cattolica.
Non ha mai avuto un particolare interesse per luoghi di apparizioni e per altri fenomeni straordinari. Per questo mi ha molto impressionato il racconto che mi fece, in riferimento ad un suo incontro con Padre Pio. Quando era ancora giovane prete, suo padre morì all’improvviso. La madre, dopo qualche tempo, cominciò ad avere dei dubbi circa il destino finale di suo marito, anche se suo figlio sacerdote cercava di assicurarla, ricordandole la bontà dell’uomo e la misericordia del Signore.
Incapace di tranquillizzarsi, la buona signora chiede a Don Francesco di andare a chiedere una risposta a Padre Pio, al che suo figlio pose un netto rifiuto, proprio per il suo disinteresse o forse la sua incredulità di fronte al carismatico del Gargano, già allora molto famoso. Di fronte all’insistenza della madre, alla fine, egli fu comunque costretto ad andare a San Giovanni Rotondo, dove si recò in treno, senza però dire a nessuno la ragione della sua visita, della quale, mi disse, si vergognava anche!
Essendo sacerdote, Don Francesco fu ammesso nel corridoio dove Padre Pio passava, dopo aver celebrato la S. Messa, per recarsi nella sua cella. C’erano altre persone, ma Don Francesco era ben visibile, perché molto alto.
Quando finalmente Padre Pio passò davanti a lui, senza che ci fosse stata nessuna comunicazione, si fermò, alzò lo sguardo su di lui e gli disse: “Dì a tua madre di stare tranquilla: i genitori dei sacerdoti vanno sempre in Paradiso”. E, abbassata la testa, continuò ad andare verso la cella.
Don Francesco tornò a casa sconvolto. Come mi disse, da una parte era felice per la comunicazione ricevuta, ma dall’altra era impressionato per la reazione del frate, il quale non poteva sapere nulla della ragione per la quale egli si era recato a vederlo.