Boniface Lele

Dal 1995, Boniface Lele era vescovo della diocesi di Kitui. Era un uomo semplice e buono, e talvolta anche ingenuo. Quando ci fu l’attacco di banditi in Nunziatura, si presentò con un grande mazzo di fiori che volle offrire alle suore. Aveva l’aria di un timido pretendente, che si presentasse a chiedere la mano di una ragazza. Ma il suo gesto, spontaneo e sincero, è stato molto gradito dalle suore, che ne furono commosse.

Un giorno mi chiamò al telefono, per un appuntamento urgente. Quando venne, mi spiegò che la Provvidenza stava aiutando meravigliosamente la sua diocesi, in verità molto povera. Un’occasione straordinaria si stava presentando ed era di questo che mi voleva parlare. Alla fine di questa solenne introduzione, dovetti capire che aveva ricevuto per email una di quelle mirabolanti promesse di grandi guadagni, se non sbaglio per una estrazione di premi per la quale si trattava di adempiere a qualche semplice condizione… etc. Fu sinceramente deluso quando dovetti spiegargli che si trattava di un semplice modo di abbindolare gli ingenui e sottrarre loro qualche po’ di denaro.

Piuttosto basso, aveva una pancetta prominente. Dato che frequentava regolarmente i campi da golf, un giorno gli chiesi scherzando come potesse manovrare le mazze senza sbattere nella pancia. Non gradì lo scherzo e mi disse, senza mezzi termini, di lasciare in pace la sua pancia! Qualche tempo dopo, riferendosi a quello scambio di battute, mi confessò che il medico gli aveva diagnosticato una seria forma di diabete e gli aveva proprio ordinato di ridurre la pancia. “Si vede che quel giorno avevi ragione tu!”

Quando il P. D’Agostino cercava una zona adatta per iniziare il suo progetto di un villaggio per le vittime dell’AIDS – mettendo insieme vecchi genitori e giovani orfani – la regione di Kitui fu giudicata adatta, e ci fu un iniziale competizione tra i vari politici locali per donare la terra necessaria. Quando poi gli stessi politici si resero conto che l’idea stava suscitando opposizione tra la gente locale – che aveva paura di avere vicino dei malati di AIDS – e che quindi c’era il rischio che i loro elettori fossero contrari all’iniziativa, tutti si tirarono indietro. Il rischio di perdere voti era troppo grave!             Di fronte a questa situazione, fu il vescovo a intervenire, e fece lui stesso la donazione, disponendo di un terreno di proprietà della diocesi.

Prima di lasciare il Kenya per andare al Nord, proposi il suo nome per l’arcidiocesi di Mombasa, che era rimasta vacante per i raggiunti limiti di età dell’arcivescovo Njenga. La proposta fu accolta e, il 1° aprile 2005, Boniface Lele fu trasferito nell’antica città sull’Oceano Indiano. Il 1° novembre 2013, dovette dimettersi per ragioni di salute e il 9 aprile 2014 morì per arresto cardiaco. Aveva 67 anni.

Si parlò di lui qualche tempo dopo, quando si seppe che, alla sua morte, furono trovati in sua proprietà solo 25 scellini keniani, equivalenti a meno di 15 centesimi di Euro.