Ero da poco arrivato a Belgrado, quando fui informato di una specie di competizione che si svolgeva ogni anno, tra i cattolici e gli ortodossi. I cattolici celebrano il Natale il 25 dicembre, mentre gli ortodossi, che non hanno accettato la riforma gregoriana del calendario, continuano a celebrarlo nel giorno che, per noi, è il 7 gennaio. La competizione, mi fu spiegato, è di vedere se saremmo stati noi o loro ad avere un bianco Natale!
Il 24 dicembre cominciò a nevicare, e il nostro bianco Natale fu garantito. Ma la neve continuò a cadere, in modo che potemmo avere una bianca Epifania, una bianca Presentazione al tempio e un bianco inizio di Quaresima.
I primi giorni mi offrirono la contemplazione entusiasta della città tutta bianca, e mi regalai qualche escursione, anche nelle regioni di foresta attorno a Belgrado. Poi si cominciò a sentire il peso di questa presenza: le strade erano ridotte a un viottolo al centro, tra due dighe di neve ai lati; la neve aveva ben presto perso tutto il suo fascino ed era diventata una sabbia grigiastra, che non si scioglieva, data la bassa temperatura; le auto parcheggiate all’aperto erano completamente coperte di neve, ormai diventata ghiaccio, e quindi impossibili da riconoscere; e sui tetti delle case c’erano blocchi di ghiaccio pronti a cadere sui marciapiedi, con grosso rischio per chi passava e per chi parcheggiava la macchina lì sotto.
Per questa ultima situazione, quando cominciava il disgelo, era necessario che i padroni di casa mettessero in bella vista un avvertimento agli automobilisti, specificando che il parcheggio lì vicino sarebbe stato rischioso. Le suore della Nunziatura esposero puntualmente i cartelli richiesti, ma un tizio, che fu avvertito anche a voce del pericolo, volle comunque lasciare lì la sua auto, una spider rossa. Poco dopo, un blocco di ghiaccio cadde e colpì in pieno la vettura, con il risultato che si può immaginare. Il padrone, tornato, volle protestare e chiamò la polizia. Fu immediatamente avvertito che se non se ne andava via alla svelta, gli avrebbero fatto anche la multa per non aver rispettato la proibizione di parcheggio.
Verso la prima settimana di marzo ci fu una pausa nelle nevicate, che però non fu sufficiente per far sparire le montagne di neve accumulate da ogni parte. Qualche giorno dopo, la neve tornò, in modo che, dopo aver avuto un bianco San Giuseppe, arrivammo fino ad una bianca Domenica delle Palme. Ma per Pasqua, facemmo in tempo ad entrare in un clima primaverile, finalmente senza neve.