Enrico Benetta, “Caratteri del Padre”, Catalogo della mostra, Edizioni Sabinae 2014.
CATALOGO ENRICO BENETTA
Secondo il libro della Genesi, all’inizio Dio disse: “Sia la luce”. Da quelle parole, è cominciato tutto. Secondo il Vangelo di Matteo, alla fine dei tempi il Giudice dirà le parole di salvezza e di condanna. Ancora una volta, parole che racchiudono in sé il destino dell’umanità intera. E, al punto centrale della storia, il Verbo – la Parola pronunciata da Dio – si è fatto carne.
Sembra che Dio voglia esercitare la sua potenza divina attraverso il mezzo semplice e immediato della parola. Quando il salmo 8 parla della creazione come “opera delle sue dita”, utilizza un’immagine efficace, ma potrebbe con altrettanta forza dire: “opera della sua parola”.
Le tante cose che si possono esprimere con la parola, passano attraverso il segno delle lettere, inventate da noi uomini per tradurre i suoni articolati dalla voce. Tra i tanti alfabeti che si conoscono nel mondo, alcuni hanno un fascino speciale, e diventano vere e proprie opere d’arte. Penso ai misteriosi, almeno per me, ideogrammi cinesi o giapponesi e, ancora di più, agli elaborati ricami delle iscrizioni in lingua araba, pensati proprio come decorazione di una finezza estrema. In confronto, il nostro alfabeto latino potrebbe apparire piuttosto banale, quasi ordinario.
O almeno, poteva apparire, fino a quando non è nata l’ispirazione di cominciare a giocare con le nostre lettere, banali e ordinarie, e a trasformarle in un’opera d’arte, che ci parla un linguaggio fantastico e, vale la pena dirlo, del tutto leggibile.
Enrico Benetta gioca con le lettere, le lancia nello spazio, le scompiglia e le ricompone, con una fantasia che si rinnova ad ogni tentativo. Quello che ad un primo sguardo può sembrare un disordine casuale, si rivela pian piano un linguaggio efficace, che parla e si capisce, fino a proclamare parole infinite, come quelle dettate da Gesù nella preghiera del Padre Nostro.
La presenza delle opere del Benetta a Loreto acquista un senso forte, nel confronto con lo spazio sacro della Santa Casa, là dove “il Verbo si è fatto carne”. La Parola divina viene ad abitare in mezzo a noi, e si riflette nelle tante lettere e parole che Enrico pronuncia nella diversità delle materie usate. Per chi entra in dialogo con le sue creazioni, questa è un’occasione per contemplare il valore del linguaggio, in una dimensione fino ad ora inesplorata.