febbraio 2008
La data del prossimo 11 febbraio ci porta, come ogni anno, la memoria liturgica della Madonna di Lourdes, nel ricordo degli eventi accaduti 150 anni or sono, che hanno trasformato quell’ignoto angolo dei Pirenei francesi in uno dei luoghi di devozione più famosi e frequentati del mondo. Quando si legge la storia delle apparizioni di Lourdes, si resta stupiti per il fatto che un fenomeno religioso di questa portata abbia avuto inizio con una serie limitata di eventi soprannaturali, nel corso dei quali la misteriosa e bellissima “Signora” ha pronunciato solo poche parole, raccolte con attenzione da Bernadette, la povera contadinella prescelta per quelle rivelazioni.
Eppure sappiamo che questo è il modo in cui Maria si rivela, già attraverso le pagine dei Vangeli: nel silenzio, nelle poche parole e nei pochi gesti. Parole e gesti che però valgono più di tanti discorsi. Il dialogo con l’arcangelo, come ci è riferito dall’Evangelista Luca, è quasi il modello di ogni chiamata da parte di Dio, che chiede ad una sua creatura la collaborazione per portare avanti il suo progetto di salvezza. Le risposte di Maria, brevi e precise, ci offrono l’immagine di una persona attenta, sicura nelle sue scelte, e insieme completamente sottomessa alla volontà di Dio: uno strumento perfetto, docile e flessibile nelle mani dell’Artista, che intende compiere il Suo capolavoro di amore, con l’incarnazione del Figlio.
Dietro le insistenze di Bernadette, spinta a ciò dalle richieste di chi non credeva che negli strani episodi di Massabielle si nascondesse una rivelazione soprannaturale, la “Signora” disse che Lei era “l’Immacolata Concezione”. La povera ragazza non capì queste parole, perché la sua preparazione catechistica, allora molto primitiva, non arrivava a tanto. Esse invece sconvolsero il suo parroco, che era consapevole della dottrina tradizionale nella Chiesa, che il Papa Pio IX aveva da pochi anni definito come dogma di fede.
È commovente pensare che il fatto dell’immacolato concepimento di Maria sia potuto accadere proprio all’interno della casa di Nazareth. Colei che, in vista della sua missione, Dio aveva preservato da ogni contatto con il peccato, fu a suo tempo visitata dall’angelo in quello stesso luogo, così che il progetto di Dio potesse prendere forma ed avere il suo inizio. Ed è spontaneo vedere Maria, negli anni della sua crescita, vivere in quella casa con gli stessi sentimenti e atteggiamenti che vediamo descritti più tardi nel Vangelo: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Luca 2,19).
Fino ad ora, ho avuto la possibilità di recarmi a Lourdes soltanto una volta, appena tre anni or sono, per un pellegrinaggio di pochi giorni. Sono rimasto impressionato dall’atmosfera di silenzio e di preghiera che ho respirato, durante quelle giornate, piene di eventi eppure tranquille e serene. Che mi trovassi nella grotta, oppure nella grande tenda dell’adorazione, o dall’altra parte dei fiume, ad ammirare da lontano il movimento dei pellegrini e dei malati, quello che il luogo trasmetteva nel mio cuore era una grande sensazione di pace e di abbandono.
Ebbene, mi sembra che la stessa atmosfera di pace e di silenzio sia quella che si respira all’interno delle tre pareti di pietra della Santa Casa, qui a Loreto. Anche qui Maria si fa presente con il suo silenzio, che dà spazio alla meditazione dei misteri di Dio; con le sue poche parole, che parlano solo di amore e di abbandono alla volontà del Padre; con i suoi gesti, semplici e grandi, nel lavoro quotidiano come qualsiasi figlia e sposa e madre, e nella consegna del suo Figlio alla missione assegnatagli dal Padre, supremo sacrificio di una figlia, sposa e madre di santità e grandezza unica.
I luoghi in cui Maria ha, in qualche modo, lasciato una speciale impronta del suo passaggio nel mondo, sono molti. Ognuno di essi ha una propria caratteristica ed un proprio messaggio specifico. Ma tutti hanno uno stesso aspetto comune: il privilegio dato al silenzio ed al raccoglimento, alla preghiera e alla riflessione. Quello cioè che Maria ha vissuto a Nazareth, e che ci invita a vivere nel cammino quotidiano della nostra vita, pur in mezzo al chiasso e alle distrazioni che ci circondano.
Il silenzio di Loreto, il silenzio di Lourdes: Maria ci parla nel silenzio.