I padri Camilliani erano riusciti a completare la costruzione e l’equipaggiamento di un ospedale nella località di Karungu, presso le rive del Lago Vittoria. Fui invitato a celebrare l’inaugurazione del complesso, stabilita per il 29 maggio 1998. Erano presenti il Vescovo della diocesi di Homa Bay, di cui Karungu è parte, e con lui i Vescovi della diocesi confinanti, Kisumu e Kisii.
Come succede spesso, in circostanze di organizzazione tecnica precaria, l’impianto di amplificazione smise di funzionare proprio all’inizio della Messa. Avevo appena cominciato l’introduzione alla celebrazione, ma dovetti interrompermi.
Adoperando uno spunto che mi proponevo di sviluppare nell’omelia, avevo appena detto che ci trovavamo insieme per inaugurare una nuova chiesa. Avrei poi spiegato che, essendo la chiesa il luogo in cui si ritrovano i figli di Dio, l’ospedale sarebbe stato una chiesa di straordinaria dignità, perché raccoglieva l’umanità più bisognosa e quindi più cara al Signore.
Dato però che la mia frase era rimasta in sospeso, mentre si aspettava che i microfoni tornassero a funzionare, l’Arcivescovo di Kisumu mi venne vicino e, con molta preoccupazione, mi avvertì che non si tratta di una chiesa ma di un ospedale. Gli dissi che lo sapevo e che stesse tranquillo, ma non mi sembrò per niente convinto. Spero che lo sia stato più tardi, dopo aver ascoltato l’omelia intera.
Nella foto che commenta questo episodio, potete notare che sto tagliando una torta. Si tratta di una tradizione estremamente radicata in Kenya, sulla quale vale la pena di fermarsi. Lo farò nel prossimo articolo.