La nomina a Nunzio Apostolico in Bolivia mi era stata comunicata il 14 settembre 1989. Pochi giorni dopo, giunse a Washington Monsignor Jorge Manrique, Arcivescovo emerito di La Paz, ben conosciuto dal Nunzio Apostolico, che lo ospitò in Nunziatura. Il vecchio presule veniva per cambiare le batterie al suo pacemaker. E, dato che ormai la Bolivia era “roba mia”, Mons. Laghi mi chiese di farmi carico del visitatore, che andai ad accogliere all’aeroporto e che accompagnai nelle sue visite.
I sacerdoti che lavoravano in Nunziatura erano già stati informati della mia nomina. Quando eravamo insieme a tavola, il buon Manrique fu letteralmente bombardato di domande sulla Bolivia e su La Paz, e fu molto contento di rispondere. Ovviamente, io fui molto contento di ascoltare.
Le domande divennero sempre più specifiche, perché i miei amici volevano sempre maggiori informazioni, sapendo che ero curioso di conoscerle. Chiesero della Nunziatura, che fu descritta in dettaglio. Quando poi gli fu chiesto come fosse l’appartamento del Nunzio, Manrique dovette riconoscere di non saperlo.
Quando finalmente lo riaccompagnai all’aeroporto, l’Arcivescovo si manifestò molto grato e mi disse che, visto che avevo tanto interesse per la Bolivia, avrei dovuto andare a trovarlo a La Paz. Gli risposi che, se era la volontà di Dio, sarei andato.
Il giorno in cui la mia nomina fu finalmente resa pubblica, ricevetti una telefonata da La Paz. La linea era disturbata ma riuscii a capire che chi chiamava era Manrique, che, gridando, ripeté più volte: “No me has dicho nada! Non mi hai detto niente!”