Per un breve ritiro in preparazione al sacramento della Cresima, al Centro “Costanza Doria”, avevo svolto due meditazioni, per sottolineare l’importanza dei due sacramenti che avrebbero accompagnato i ragazzi per il resto della loro vita: l’Eucaristia e la Confessione.
Al termine della seconda conversazione, uno di loro si è alzato è mi ha esposto il suo problema: “Sono andato a confessarmi, ma alla fine il prete mi ha detto: ‘Per questi peccati non c’era bisogno che ti confessavi’”.
È sempre imbarazzante dover risolvere casi di disagio provocati dalla scarsa intelligenza di un nostro confratello. Per questo, prima di rispondere, ho provato a prendere tempo, e gli ho chiesto: “E tu cosa hai fatto?”
La riposta è stata immediata: “Gli ho detto: ‘E allora, Padre, mi dica lei quali sono i peccati che devo fare per potermi confessare’”. A questo punto, ho dovuto solo dirgli che questo bastava: aveva ragione lui e il prete aveva torto.