Loreto, Santa Casa, 31 marzo 2008
Con emozione abbiamo ascoltato le parole di questa pagina del Vangelo di San Luca, qui, nella Santa Casa di Loreto. La scritta che sovrasta l’altare dice: “Qui il Verbo si è fatto carne”. Il dialogo tra l’angelo Gabriele e Maria, questo dialogo che ha cambiato una volta per sempre la storia dell’umanità, si è svolto qui, tra queste tre pareti. Queste pietre, che vediamo e tocchiamo con devozione, sono state testimoni dell’incontro tra la volontà di Dio e la volontà di questa creatura, Maria, scelta per essere la Madre del Salvatore del mondo.
Vengono a mente due pensieri, semplici ma che ci toccano in modo personale. Il primo è quello di guardare verso la Terra Santa, per metterci in contatto con i luoghi nei quali è nata la nostra fede, questa fede che ha avuto la sua origine proprio da questo colloquio. Le stesse parole: “Qui il Verbo si è fatto carne”, sono ripetute in due altri luoghi: a Nazareth, dove rimane la grotta, che le tre pareti di Loreto completavano e trasformavano in una casa; e poi a Betlemme, dove Gesù è nato. Questi luoghi ci dicono che la nostra fede non è il risultato di belle idee e di bei pensieri, ma nasce da una persona concreta, che si è fatto uomo ed ha abitato in mezzo a noi. La storia è quindi importante, e le testimonianze storiche sono importanti. Queste tre pareti ci avvicinano alla sorgente della nostra fede, ci aiutano a credere e a sentire tutta la solidità del messaggio nel quale crediamo.
Il secondo pensiero guarda direttamente a Maria, donna scelta da Dio per una missione superiore a qualsiasi altra: quella di essere lo strumento umano per l’incarnazione del Figlio di Dio. Proprio perché Maria ha accolto la richiesta di Dio, l’incarnazione è stata possibile, la nostra salvezza è stata possibile.
La nostra presenza ora qui è un invito, che il Signore ci rivolge attraverso queste parole e l’esempio della Madonna Santissima. Anche a noi Dio chiede di essere strumenti per portare avanti una parte del suo progetto di salvezza. Sta a me guardare a quello che ha fatto Maria, ripetere con lei: “Sono la serva del Signore” e compiere nel modo migliore la missione per la quale Dio mi chiama oggi. La sfida è grande, ma l’invito di Dio mi incoraggia, quando anche a me dice: “Non temere”. Non c’è paura quando siamo vicini al Padre. Lui stesso ci protegge, ci guida, ci sostiene.